La veglia di Adrasto
Nel 193 d.C. il liberto Adrasto ottiene, con rescritto imperiale, il permesso di costruirsi una piccola casa accanto alla Colonna di Marco Aurelio, alla quale era stato assegnato come custode. Un uomo dei nostri giorni, attratto dalle forti analogie tra la fine del secondo secolo e quella del secondo millennio, assume la persona di Adrasto, senza rinunciare alla propria identità e vive così in doppio tempi simili e diversi. Nelle notti romane, accanto ai più celebri monumenti aureliani, si svolge una lenta e ossessiva rotazione attorno all'asse dell'imperatore filosofo. Adrasto, con la sensibilità di un nostro contemporaneo e la devozione di un liberto imperiale, tenta di scoprire, in un dialogo immaginario, ragioni e sentimenti di Marco Aurelio di là dal suo ruolo altissimo e vincolante. Il duro impegno contro i barbari ai confini dell'impero, il silenzio enigmatico sulla rapida espansione del cristianesimo, la nostalgia privata degli studi e la indomita tentazione della scrittura, qui recuperati, offrono materia inquietante a rinnovate interrogazioni. Le parole di Marco Aurelio, i suoi dubbi, la sua rassegnata malinconia, danno risposte ancora accettabili alle domande di oggi.