Le sculture di Mont’e Prama - Conservazione e restauro
Archeologia e conservazione, quale missione e quale ruolo? Segni del passato, operazioni e trasmissioni attivano il processo che costruisce sincronia ed armonia per il futuro. Il progetto di conservazione delle sculture di Mont’e Prama, a trentasei anni dal primo rinvenimento, sottolinea che la conservazione è studio e ricerca, che riceve e consegna nuove scoperte. Il progetto ha contemplato l’edizione dei lavori e dei risultati nella sequenza che si presenta. L’intervento di conservazione è stato realizzato su oltre 5.000 frammenti, fino all’individuazione e riconoscimento delle sculture con personalità definita. Il materiale costitutivo è un calcare segnato dalle complesse vicende subite nel corso di 30 secoli. La descrizione degli interventi, rispondenti ai requisiti di conservazione riconosciuti e condivisi a livello internazionale, è articolata nei saggi e nel DVD allegato, quali strumenti imprescindibili per le integrazioni con gli ulteriori ritrovamenti. I frammenti, continuamente interrogati per individuare appartenenze, pertinenze e attribuzioni, assumono forma di statue e modelli di nuraghe. Il progetto ha rispettato i diritti di conservazione delle sculture e ha garantito i diritti di partecipazione dei cittadini. A conclusione dell’intervento la mostra allestita nel 2011 ha presentato tutte le sculture in un organico percorso di emozioni tra suoni, immagini e progressive rivelazioni. Il progetto di conservazione, la salvaguardia degli esiti, le relazioni con i dati degli scavi, contribuendo a ricostruire il contesto antico, costituiscono le fondamenta per creare lo sviluppo della ricerca su singolari opere di scultura, testimonianza di scienza e cultura di un’eccezionale Civiltà della Sardegna. ANTONIETTA BONINU, archeologa, direttore coordinatore della Soprintendenza per i beni archeologici per le province di Sassari e Nuoro fino al 2012, ha programmato, redatto e diretto numerosi progetti di ricerca, di scavo e di conservazione di monumenti, di patrimonio mobile e di esposizioni museali. Su questi temi ha curato una serie di pubblicazioni. Collabora per la ricerca con l’Università, con Istituti Nazionali e Internazionali. Ha programmato, progettato e diretto l’intervento di conservazione delle sculture di Mont’e Prama. ANDREINA COSTANZI COBAU, conservatrice, opera nel Centro di Conservazione Archeologica di Roma dal 1982. Ha diretto i progetti di conservazione della Basilica Neopitagorica di Porta Maggiore a Roma, della Necropoli di Sant’Andrea Priu di Bonorva. Per il progetto Aperto per Restauro dei Centauri Capitolini ha ricevuto il Keck Award nel 2004 dall’International Institute for Conservation, IIC.