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It is a warm, austral spring Monday in the Capital of Chile. Metro stations are tingling with students and workers ready to encapsulate themselves in underground trains to commute as usual. The ticket fee has just been raised by 30 pesos. A group of young people decide to protest evading the fare. Placing their hands on the turnstile columns, one by one, they leap over the metal bar. This small gesture of disobedience spreads and intensifies with tremendous speed. On October 18, 2019, the government orders to close the entire Santiago subway. It is the day designated as the incipit of the estallido social, the Chilean social outbreak. This modest pretext is the fuse that set off a far-reaching revolt, so strong that it led the country to start a new constitutional process. The author, a direct witness to the events, recounts what unfolds before her eyes through a hybrid genre of writing: the narrative essay. Trying to penetrate the epistemic and emotional process that challenges the status quo and open up the possible, she tells and analyzes the scuffles in the streets and the inner turmoil of those who watch the wavering of known reality. Ultimately, this book is about that angry and happy, chaotic and generative time of crisis in a legal-political order. A phase that is as promising as it is often disappointing.

È facile chiamare 'razzista' l'uomo che aggredisce un altro uomo solo perché di etnia, nazionalità o religione sgradita. Più arduo è percepire lo scandalo di leggi e procedure che costruiscono la disuguaglianza. Dare un nome alle cose serve a vederle. Si chiama 'razzismo istituzionale' quel complesso di norme e politiche che tracciano una linea di separazione tra chi ha diritti e chi possiede solo incerte e revocabili concessioni.Questo libro racconta un'Italia razzista verso chi è designato come 'straniero'. Mette insieme riflessioni teoriche e storie di casi gravi e lievi, noti e sconosciuti, di discriminazione istituzionale, come la cosiddetta 'emergenza Lampedusa' o la vicenda di un'insolita assegnazione a una famiglia rom di un prestigioso appartamento confiscato alla mafia.

R come razzismo. Quattro ragionamenti per confutare le principali manifestazioni del razzismo, siano esse scientifiche, linguistiche, culturali o istituzionali.

En la Europa que ha sido capaz de alumbrar la Ilustración, pero también la barbarie de los regímenes totalitarios del siglo XX, reaparece ante nosotros la violencia del racismo de la mano de movimientos sociales y políticos cada vez más xenófobos. Circunstancia que vuelve a poner en juego los prejuicios, la exclusión y el miedo en nuestras sociedades y que son contrarios a la razón. Cuatro especialistas exploran en ' Contra el racismo' (edición en castellano de ' Contro il razzismo') los conceptos de identidad y diferencia, para mediar la fortaleza de nuestras creencias acerca de las diferencias culturales y biológicas. Guido Barbujani elige la perspectiva de la genética y la supuesta base científica del racismo. Marco Aime utiliza el enfoque antropológico para comprender formas nuevas de racismo asumidas por algunas culturas. Federico Faloppa realiza un análisis lingüístico muy útil para entender los elementos discriminatorios que ponemos en juego en nuestra sociedad, a menudo inconscientemente, usando palabras de tal manera que las convierte en lenguaje de violencia. Clelia Bartoli, por último, utiliza la mirada para entender las sutiles trampas socio-legales del racismo. Se ocultan, incluso, en las instituciones democráticas. Como indica Joan Subirats en su prólogo " más allá de la raza, seguimos con el racismo": Es la denuncia que enfoca este ensayo adaptado al mercado español por ED Libros.

Spesso l'induismo è stato presentato ed interpretato nell'occidente come mitologia, animismo, politeismo, panteismo e monismo. E' vero che l'induismo si presta a tutte queste accezioni, proprio perché non è una religione, bensì "un mosaico di religioni"; una lunga esperienza umana nella quale si possono individuare le superstizioni più elementari, le mitologie più fantastiche, il culto delle pietre, dei fiumi, degli animali e degli alberi, dei progenitori defunti, dei pianeti e degli spiriti. Gli autori di questo lavoro intendono fornire delle precisazioni a riguardo del dibattito sulle matrici "tradizionali" dell'induismo. Trattando il tema del teismo storico induista, essi affermano inequivocabilmente la tesi fondamentale della presenza del monoteismo nell'induismo, contribuendo al rafforzarsi dell'interesse verso questi soggetti da parte dell'odierno contesto socio-culturale e religioso dell'occidente. Gli autori forniscono un essenziale strumento di lavoro che favorisce il conseguimento di una discreta conoscenza di questa articolata e profonda tendenza teista.