Il vuoto nella memoria
Dicono che avesse voluto tutte le guerre, anche quelle che ancora oggi stanno insanguinando il mondo e quelle che verranno. Era il 26 settembre del 1938 e nuvole di tempesta oscuravano il cielo mentre a Verona si udivano parole come queste: “L’Europa si trova di fronte a molti bisogni, ma certamente il meno urgente di tutti è quello di aumentare il numero degli ossari che sorgono così frequenti sulle frontiere degli Stati”. Due anni prima metteva la prima pietra per la fondazione dell’E42 Esposizione Universale di Roma che avrebbe dovuto vedere “sorgere la nuova Europa: l’Europa della giustizia per tutti e della riconciliazione fra i popoli”. Bruno Tomasich è nato nel 1929 a Cesena (FC); ha vissuto a Venezia, Verona, Padova, Napoli (ove si è laureato in chimica industriale), poi ancora in Veneto e infine a Roma, dove ha diretto un’industria chimica. È vedovo e padre di sei figli. Durante la seconda guerra mondiale, a 15 anni, ha militato nelle formazioni giovanili della Repubblica Sociale Italiana. In pensione, iscrittosi alla Facoltà di Scienze Biologiche della Sapienza di Roma si è laureato nel 2002 con lode. In morte della figlia Rossella, ha scritto: Rossella l’anima e il corpo dalla vita alla morte, pubblicato da Albatros. Per Albatros ha scritto: Vivere l’Alzheimer, L’altra Storia il confronto, Necessità dell’entropia, La nostra terra, Scienza e filosofia, Zeitgeist, Monti di Cartapesta, Con Europa Edizioni ha pubblicato: Oltre il Pci e il socialismo europeo, Chi volle la Seconda Guerra Mondiale, Non vengo via con te, Diseconomia all’idrogeno, Brandelli di memoria, Dove s’è cacciato il mondo?, Il Contastorie, Il guardaroba degli italiani voltagabbana, Il Contastorie - Parte Seconda, A nessuno piace freddo, A Noi!, A caccia di farfalle sotto l’Arco di Tito, L’Eco di Numeri Zero, Il Sangue e l’Oro, Il tempo delle Statue nei giardini, Lo Zibaldone di un vecchio Contastorie, Caccia alle streghe.