Il lume di carta
Una spiaggia del Mar Rosso. A uno scrittore pigro e un po' all'antica, eppure ossessionato dall'idea di scrivere un romanzo impegnativo prendendo i personaggi dalla strada, non resta che ingaggiare due tipi incompatibili, spedirli a pedinare i soggetti prescelti, ed intrecciare le loro sensazioni con le proprie certezze, per dare vita a delle antinomie che oppongano reale e immaginario. Ma non sarà così semplice. Perché i comportamenti simulati non svelano le angosce: la nostalgia di una madre – uccisa, impazzita, assente, sconosciuta – e di una terra – l'Africa, la Russia, la Palestina, Israele –; e sono indecifrabili i rapporti con figure inquietanti: un omino taciturno, un cucciolo curioso, un amante di ghiaccio, una statuetta di legno; ma soprattutto perché è critico cogliere i motivi delle tante incoerenze: l'irrequieta Rebecca si tormenta ma fa strage di cuori, la fragile Yasmìn è virtuosa ma si aggira di notte, il pittore Vasilij è furibondo col fantasma della gloria ma insiste nel sognarlo, e Reginald, il tronfio americano di colore, è entusiasta del suo ingegno narrativo ma si affida a riti oscuri ancestrali. Ne scaturisce una trama di misteri e ambiguità, ma anche di evidenti dissonanze: ideato e compiuto, futile e impegnato, illetterato e colto. Così, a stesura terminata, l'autore pigro si trova fra le mani un manoscritto patinato di saggio, in cui all'inganno fa sì da contraltare la malinconia dell'innocenza perduta, ma sul quale imperversa, sovrano ed impietoso, l'aspetto più bruciante del suo romanticismo. Riconoscimenti Premio "Città di San Leucio del Sannio" 2008 - Premio "Tulliola" di Formia 2009 - Premio "Nero su Bianco" di Roma 2009 - Secondo classificato al Premio "Città di Bitetto" 2008 - Premio Selezione "Città di Siderno" 2008 - Premio Selezione "Anguillara Sabazia Città d'Arte" 2008 - Finalista del Premio "Vladimir Nabokov" 2008 - Finalista del Premio Jacques Prévert 2008 - Finalista del Premio "Il Convivio" 2009.