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Il sistema di sicurezza civile italiano
Il sistema di sicurezza civile italiano
Il settore della sicurezza civile sta assumendo importanza crescente in Europa, dal momento che sia gli Stati membri che l’Unione sono impegnati a migliorare la protezione della società europea da rischi e minacce di varia origine, tra i quali disastri naturali o causati dall’uomo e attacchi terroristici. Ogni Paese europeo ha sviluppato negli anni, in base alle specificità nazionali, un proprio, unico, sistema di sicurezza civile, che interagisce con il sistema degli altri Paesi e con le istituzioni UE. Il presente studio analizza il caso italiano sulla base di quattro principali dimensioni analitiche: gli aspetti culturali e storici, gli aspetti istituzionali, la relazione tra il sistema e i cittadini, ed il ruolo della società civile. Vengono inoltre considerati degli indicatori qualitativi del sistema nazionale in relazione a tre aspetti: l’efficacia, l’efficienza e la legittimità. In ragione dell’importanza della cooperazione internazionale e del ruolo dell’UE in tale settore, vengono analizzate anche le relazioni tra il sistema di sicurezza civile italiano ed il contesto europeo. L’analisi della gestione di crisi tra le più rilevanti dell’ultimo decennio, come il terremoto dell’Aquila (2009), mostra i principali punti caratterizzanti del sistema italiano di sicurezza civile, quali la cooperazione flessibile tra gli attori istituzionali, la questione dei diversi livelli amministrativi, il ruolo del complesso e mutevole quadro giuridico, ed il contributo fornito dalle organizzazioni di volontariato. Un sistema che a fronte della continua evoluzione della società, delle tecnologie, dei rischi e delle minacce alla sicurezza, presenta sia sfide che opportunità per coloro che sono responsabili della sicurezza dei cittadini italiani.
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European defence fund
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e181 | Vedere, Pasolini
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7 Vedere, Pasolini. Editoriale di Engramma n. 181, a cura di Andrea Cortellessa e Silvia De Laude 13 Alessandro Zaccuri, Il demone del non finito. Pasolini e la pratica della pittura. 19 Luca Scarlini, Pittografie del Verbo. Torsioni figurative della parola, torsioni verbali dell’immagine in Italia negli anni ‘60. 33 Lorenzo Morviducci, Una Roma sentimentale. 45 Arianna Agudo e Ludovica del Castillo, Doppio movimento. La lunga strada di sabbia di Pier Paolo Pasolini e Paolo Di Paolo. 67 Silvia De Laude, “Un romanzo aperto verso l’avvenire”? Sopralluoghi nei dintorni di Una vita violenta. 123 Georges Didi-Huberman, con una nota introduttiva di Andrea Cortellessa, Sintagmi di vita e paradigma di morte. Presentazione di: Georges Didi-Huberman, Sentire il grisou, Orthotes, 2021. 139 Flaminia Albertini, La rabbia di Pasolini. Un film scritto, una poesia cinematografata. 161 Roberto Chiesi, Le ombre immobili. La fotografia nel cinema di Pasolini. 175 Gianfranco Marrone, Traduzione e soggettività. Ancora su Pasolini e il cinema. 199 Davide Luglio, Le cose e le immagini. Dalla transustanziazione del segno alla polisemia della realtà. 223 Corinne Pontillo, Pier Paolo Pasolini e Roland Barthes. Tracce fotografiche di un dialogo mancato. 239 Gian Maria Annovi, Pasolini, autoritratto per voce sola. 265 Daniele Comberiati, Pasolini fumettista. Un’analisi di La Terra vista dalla luna attraverso gli strumenti.
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De peste
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