«Ho sognato “per conto di” Italo Calvino, Pier Paolo Pasolini, Oriana Fallaci, Grazia Deledda, Giacomo Leopardi, Luigi Pirandello, Franz Kafka, Fernando Pessoa, Jane Austen, Gustave Flaubert, Agatha Christie, Oscar Wilde.
Ho sognato nel senso (oso dire) di aver scritto “sotto loro dettatura”, anche se questa affermazione potrà sembrare presunzione: in realtà mi preme solo sottolineare di non essere stata io a regalare i miei sogni a grandi nomi della letteratura, ma è stato ciascuno di loro, attraverso il racconto della propria vita, delle emozioni, dei dolori, delle gioie, delle vittorie e delle sconfitte, a regalarmi un sogno. E mi dispiace molto che essi non possano ascoltare il mio infinito “grazie”, da estendere anche ad altri tre personaggi: Antonio Tabucchi, prefatore di Pessoa; Max Brod, esecutore testamentario di Kafka; Enzo Biagi, intervistatore di Calvino. Questi sono insomma i sogni dei dodici, ma li ho immaginati e poi scritti io rispettando lo stile, le parole, l’arte di ciascuno, l’opera letteraria e la vita privata, con l’obiettivo di farli conoscere meglio e amarli, come è accaduto a me».