Negli ultimi tempi l’attenzione verso la crescita e la produttività del Paese è tornata in maniera preponderante nei dibattiti di natura economica, politica e sociologica. Questo perché la produttività in Italia ristagna da circa un ventennio e l’interruzione di tale assopimento è conditio sine qua non per restituire un futuro al Paese. Detto ciò, è opportuno fare chiarezza sui concetti di crescita economica, sviluppo e produttività, il cui significato molto spesso è considerato, erroneamente, interscambiabile.
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La Rivoluzione digitale è una fase della Rivoluzione industriale avviata tra il 1750 e il 1850 e ancora oggi in atto. Una fase in cui i Paesi più progrediti affrontano – senza sapere come risolverle – significative ristrutturazioni sociali, culturali, economiche, finanziarie e politiche. L’evoluzione delle tecnologie, delle scienze e delle discipline economiche e sociali permette di risolvere problemi enormi del passato, debella malattie, fa uscire milioni di persone dall’indigenza ma, contemporaneamente, pone problemi nuovi di fronte ai quali si è di fatto impreparati. Dove si fermerà la ruota del cambiamento non è adesso immaginabile, ma sicuramente alla fine di questa grande trasformazione l’uomo sarà diverso: nonostante le paure e le preoccupazioni di vivere un passaggio così spaesante, molto probabilmente sarà migliore di quello di oggi. Più ricco culturalmente, socialmente, affettivamente.